(Inizio del Concerto "In Diebus Natalis" - Il Coro - Foto: Mercurio Saraceni)
VASTO: PER UN CONCERTO «IN DIEBUS NATALIS»
di Luigi Murolo
Magico il numero sette. Magico come le sette note. E perché no, magico come le sette caròle che il Coro del Liceo Musicale di Vasto ha presentato in città per la Terza edizione 2021 di «In diebus Natalis». Un’occasione importante che nasce dalla collaborazione tra Liceo e Pro Loco di Vasto. Che tende a documentare il modo e il come un’istituzione pubblica riesce a produrre in proprio musica di alta professionalità grazie all’apporto di docenti all’altezza del proprio compito. Nei fatti, un conservatorio di primo livello ancora poco conosciuto che consente ai giovani di rompere con la pesante ignoranza musicale di cui è portatrice la nostra contemporaneità. Che oltre alla formazione teorica e compositiva, apre alla professionalità della pratica strumentistica.
Concerto? Sì. A partire da ciò che etimologicamente significa: “accordo di voci”. Con la lezione del direttore d’orchestra, Tania Buccini, che inizia con la disposizione dei giovani cantori. Cosa estremamente importante: i 98 elementi si esibiscono di fronte al pubblico come in una prova. Con lo stesso pubblico che capisce il tema di fondo dell’interpretazione. Vale a dire, educare gli astanti all’ascolto ragionato.
Oltre a essere soprano in attività professionale, Tania Buccini ha il senso pregnante della didattica musicale. Non si limita all’enunciazione del titolo del brano. Ma costruisce il “pathos” nella platea disvelando il solo dicibile dell’opera, lasciando agli intervenuti il gusto di scoprirne l’indicibile. Con un uso calibrato del linguaggio desueto. “Caròla”, ad esempio. Parola inaspettata in questa sede che, nel contesto discorsivo, dilata foneticamente la sua valenza prosodica. Utilizzata opportunamente prima dell’esecuzione, offre il destro “A la nanita nana” per rendere più marcata l’allitterazione del titolo. Allitterazione che, nella introduzione con voce flautante della giovane Adriana Orefice, torna a essere davvero “caròla”, nel suo valore etimologico di “khorós” ‘coro’ e “auléō” ‘suono il flauto’.
Che dire poi dell’ “Alleluja” di Gordon Young reso ancor più interessane dalle giovani voci che danno il tono fanciullesco alla coralità sacra dell’autore giocata sulla semplicità, sulla ripetizione della melodia e del testo e sulla brevità del pezzo.
(Chiesa di Santa Maria Maggiore - Vasto- Foto: Mercurio Saraceni)
Poi, l’anonimo “Oh, guardate” della tradizione presepiale napoletana che ha, nella celeberrima “Cantata dei pastori” di Andrea Perrucci, il suo prototipo testuale e musicale. E che il titolo originale dell’opera perrucciana “Il Vero Lume tra l’Ombre, ovvero la Spelonca Arricchita per la Nascita del Verbo Umanato” sembra essere sintesi dell’anonima sestina eseguita dal Liceo Musicale che riporto qui di seguito:
«Oh guardate begli angeli santi, voi che sopra Betlemme volate
come dorme il divin bambinello, aure a lui sussurrando inneggiate.
Zitti, zitti non lo destate, dorme in pace il mio bambin.
Oh guardate begli angeli santi, voi che sotto le palme volate
egli è là tra i disagi e gli stenti, a scaldarlo a cullarlo deh andate.
Zitti, zitti non lo destate, dorme in pace il mio bambin».
E arriviamo al “Dona Nobis pacem” di Mozart. Che, intonato il 10 dicembre, mi ha fatto tornare in mente un episodio della vita (anzi, della morte) del sommo Amadeus (impressione comunicata la sera stessa al pianista Alberto Ortolano). Vale a dire, la ricorrenza del giorno in cui J. E. Schikaneder, storicamente esegue per la prima volta, il “Requiem” del salisburghese cinque giorni dopo la sua morte: il 5 dicembre 1791. Sono rimasto profondamento colpito da questa coincidenza. Devo onestamente dire che, tutto preso da tale circostanza, ho perso di vista l’esecuzione del canone.
Meno male che il “Buonanotte mio ben” di Johannes Brahms mi ha ricondotto alla realtà della serata. Di grande interesse la “cantillatio” salmodiante del brano che ha saputo restituire gli echi dei canti liturgici del monachesimo occidentale.
E il “Cantate Domino”? Per la verità non conoscevo questo pezzo. E nemmeno l’autore. O meglio, non sapevo che il Karl Jenkins di questo pezzo fosse lo stesso Karl Jenkins dei “Soft machine”. Non ho saputo cogliere gli effetti “New age” del progetto “Adiemus” dell’autore. Ma i giovani coristi hanno saputo dare ritmo sostenuto al brano – guidato dalle concas – proponendo una cadenza innovativa nelle sonorità delle caròle natalizie. Almeno in questo caso, lasciare intendere la restituzione delle cadenze nella rilettura della musica antica.
Infine il finale scoppiettante del “Christmas festival” di Leroy Anderson. Un conclusionale liberatorio che ha ricondotto il tutto alla tradizione delle festività natalizie.
Insomma, un programma di una ricca varietà musicale che Tania Buccini, ha predisposto per i propri cantori. Che ne ha messo a dura difficoltà la preparazione. Ma che ne ha esaltato l’esito finale. L’accompagnamento di Alberto Ortolano e Samantha Prencipi, docenti del Liceo, hanno reso in qualche modo “mista” la performance del coro. Ma certamente entusiasmante il ritmo delle concas nel brano di Jenkins.
Che dire. Una bella “cosa”. Anzi, preziosa! Che deve trovare ancor più inserimento nella vita della città! Del resto, il Liceo Musicale di Vasto è l’unica istituzione pubblica cittadina in grado di presentare spettacoli di produzione propria. Docenti e discenti in un lavoro comune che restituisce voce a ciò che era scolpito sul proscenio di un vecchio teatro della città: «Delectando docet». Ma un «Delectando docet» che apre alla professione. Dunque, a qualcosa che per molti non è ancora sufficientemente chiara. Il Liceo Musicale di Silvana Marcucci è una realtà solida che Maria Grazia Angelini guida oggi con accortezza. Bene! Molto bene! Un Liceo che ha al suo fondamento le donne. Meno Male! Gli uomini sarebbero stati un disastro!
(Momento finale del concerto. Da sinistra a destra: Samantha Prencipi, Alberto Ortolano, Mercurio Saraceni, Maria Grazia Angelini, Luigi Murolo e Tania Buccini. Foto: Luigi Di Tullio) |
IL PROGRAMMA
- Anonimo: A LA NANITA NANA
(solista Adriana Orefice)
- G. Young: ALLELUJA
- Anonimo: OH! GUARDATE
- W.A. Mozart: DONA NOBIS PACEM
(solisti: Adriana Orefice- Mariachiara Iammarino - Chiara Antenucci - Giulio Fornaro - Stefano Palma - Tiziano Carlucci - Giorgio Monaco - Johnathan Gangi - Lorenzo Di Francesco)
- J. Brahms: BUONANOTTE MIO BEN
- K. Jenkins: CANTATE DOMINO
(solisti Adriana Orefice - Sofia della Gatta - Sara Ceci - Erika Appezzato)
- L. Anderson: CHRISTMAS FESTIVAL
Direttore del coro
Tania Buccini
Pianoforte
Alberto Ortolano
Percussioni
Samantha Prencipi
Vasto, 10 dicembre 2021 – Chiesa di S. Maria Maggiore
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