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lunedì 14 dicembre 2020

Un regolamento per il "Tavolo per l’Ambiente".

 

(Foto Eugenio Libertini)




















Un regolamento per il "Tavolo per l’Ambiente".

In una nota congiunta, l'Associazione civica Porta Nuova, Arci, Cai, Cobas, Fai–Delegazione di Vasto, Forum Civico Ecologista Geav (Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie), Gruppo Fratino Vasto, Italia Nostra del Vastese, Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani) Pro loco "Città del Vasto" APS, Aps Vasto Libera e Wwf Zona Frentana e Costa Teatina hanno chiesto all'Amministrazione comunale di Vasto un regolamento del "Tavolo per l'ambiente". Organizzazioni ed associazioni che chiedono a gran voce di essere coinvolte nelle scelte sulla tutela del patrimonio ambientale della città.

Di seguito, sia il testo della richiesta che la replica alle dichiarazioni, comparse sulla stampa, dell'assessore all'ambiente del Comune di Vasto.


Il testo della proposta:

“La valorizzazione delle realtà associative cittadine quale azione prioritaria della propria azione di  governo”. “La partecipazione delle associazioni ambientaliste all’attività programmatoria” del Comune. “La promozione di un proficuo ed efficace rapporto di collaborazione con le associazioni ambientaliste”. A quattro anni dalla sua istituzione (dicembre 2016) l’attività del Tavolo per l’Ambiente non ci sembra abbia rispettato in pieno gli obiettivi che l’Amministrazione comunale si poneva con la sua istituzione, obiettivi espressi con la Delibera istitutiva (535/2016) da cui sono tratte le citazioni. 

Al di là dei rilievi che pure talora su singole questioni sono stati avanzati; e del vario grado di apprezzamento esprimibile verso l’azione dell’Amministrazione comunale, le Associazioni firmatarie condividono le seguenti osservazioni di natura generale, dalle quali trae origine la proposta che sottoponiamo all’attenzione del Sindaco e dell’Assessore competente:

1. Il carattere episodico e frammentario della collaborazione. Il Tavolo per l’Ambiente è stato invariabilmente convocato dall’Assessore sull’impulso di adempimenti più o meno urgenti, di singole questioni cui l’Amministrazione comunale era chiamata di volta in volta a ispondere. Altri temi, non certo di secondo piano – uno per tutti: il PAN di Punta d’Erce- sono passati in quattro anni del tutto sotto silenzio;

2. La mancanza di taluni indispensabili interlocutori istituzionali. In materia ambientale l’informazione è essenziale. È inconcepibile che enti quali la ASL e l’ARTA, che raccolgono e detengono, per compito istituzionale, una quantità di informazioni di interesse generale in materia ambientale non siano parte attiva in discussioni che li riguardano strettamente in ambito comunale;

3. Il mancato rispetto della stessa Delibera istitutiva, nella parte in cui dispone che del Tavolo faccia parte un rappresentante per ciascuna associazione ambientalista, d’ambito comunale o nazionale, “che manifesti la propria volontà di adesione a detto Tavolo”.

Se l’Amministrazione comunale intende davvero perseguire gli obiettivi dichiarati noi crediamo essa non possa non riconoscere la fondatezza delle nostre osservazioni.

Da queste trae origine la nostra proposta: dotare il Tavolo per l’Ambiente di un regolamento. Un regolamento che, come pianamente avviene in altri comuni della penisola, preveda:

- la facoltà di convocazione del Tavolo anche da parte di una certa percentuale dei suoi componenti;

-  l’iscrizione d’ufficio della ASL e dell’ARTA alla lista dei componenti il Tavolo;

- l’istituzione di una segreteria che ne curi le convocazioni e gli eventuali altri adempimenti formali.

Ci auguriamo che l’Amministrazione comunale voglia dar prova della sua dichiarata sensibilità".

La replica all'assessore, da noi per primi sottoscritta.

"Una benevola concessione.

Riepiloghiamo. Le associazioni che compongono il cosiddetto "Tavolo per l’Ambiente" -tutte, tranne Legambiente- più due che pur avendone diritto secondo la Delibera comunale non vengono mai invitate, chiedono all’Assessore comunale competente, a quattro anni dall’istituzione, un regolamento che ne definisca le regole di funzionamento. L’Assessore rifiuta.

Fatta la tara della facile demagogia dei toni (“Serve più partecipazione, non più burocrazia”, come se definirne delle regole andasse a detrimento della partecipazione -il che, detto da un pubblico amministratore lascia un po’ perplessi) la motivazione dell’Assessore sembra essere una sola: “il ruolo consultivo del Tavolo”; la cui convocazione, oltretutto, “non può che rimanere in capo all’Amministrazione stessa onde preservarne le finalità”. Due elementi non sono chiari.

Non è chiaro in base a quale logica il suddetto ruolo consultivo escluda secondo l’Assessore di per sé un regolamento della consultazione.

Non è chiaro per quale ragione il Tavolo, essendo, secondo la Delibera istitutiva, un “organo permanente dell’Amministrazione Comunale” – “permanente”, non occasionale- non possa essere convocato anche su richiesta dei consultati. Invitiamo l’Assessore -visto che siamo in tema- a consultare qualcuno dei regolamenti delle innumerevoli consulte ambientali sparse per la penisola, a cominciare, ma è solo un esempio particolarmente vicino, da quello della Consulta comunale di Lanciano: troverà che vi si prevede, all’Art. 8, la possibilità di convocazione “su richiesta di almeno un terzo dei componenti”.

Ciò che è chiaro invece è che per questa Amministrazione la collaborazione con le associazioni ambientaliste cittadine è una benevola concessione dell’Assessore delegato, che ne dispone dunque a sua discrezione e piacimento. Peccato".

Pubblicato da Mercurio Saraceni

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