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lunedì 14 dicembre 2020

Un regolamento per il "Tavolo per l’Ambiente".

 

(Foto Eugenio Libertini)




















Un regolamento per il "Tavolo per l’Ambiente".

In una nota congiunta, l'Associazione civica Porta Nuova, Arci, Cai, Cobas, Fai–Delegazione di Vasto, Forum Civico Ecologista Geav (Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie), Gruppo Fratino Vasto, Italia Nostra del Vastese, Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani) Pro loco "Città del Vasto" APS, Aps Vasto Libera e Wwf Zona Frentana e Costa Teatina hanno chiesto all'Amministrazione comunale di Vasto un regolamento del "Tavolo per l'ambiente". Organizzazioni ed associazioni che chiedono a gran voce di essere coinvolte nelle scelte sulla tutela del patrimonio ambientale della città.

Di seguito, sia il testo della richiesta che la replica alle dichiarazioni, comparse sulla stampa, dell'assessore all'ambiente del Comune di Vasto.


Il testo della proposta:

“La valorizzazione delle realtà associative cittadine quale azione prioritaria della propria azione di  governo”. “La partecipazione delle associazioni ambientaliste all’attività programmatoria” del Comune. “La promozione di un proficuo ed efficace rapporto di collaborazione con le associazioni ambientaliste”. A quattro anni dalla sua istituzione (dicembre 2016) l’attività del Tavolo per l’Ambiente non ci sembra abbia rispettato in pieno gli obiettivi che l’Amministrazione comunale si poneva con la sua istituzione, obiettivi espressi con la Delibera istitutiva (535/2016) da cui sono tratte le citazioni. 

Al di là dei rilievi che pure talora su singole questioni sono stati avanzati; e del vario grado di apprezzamento esprimibile verso l’azione dell’Amministrazione comunale, le Associazioni firmatarie condividono le seguenti osservazioni di natura generale, dalle quali trae origine la proposta che sottoponiamo all’attenzione del Sindaco e dell’Assessore competente:

1. Il carattere episodico e frammentario della collaborazione. Il Tavolo per l’Ambiente è stato invariabilmente convocato dall’Assessore sull’impulso di adempimenti più o meno urgenti, di singole questioni cui l’Amministrazione comunale era chiamata di volta in volta a ispondere. Altri temi, non certo di secondo piano – uno per tutti: il PAN di Punta d’Erce- sono passati in quattro anni del tutto sotto silenzio;

2. La mancanza di taluni indispensabili interlocutori istituzionali. In materia ambientale l’informazione è essenziale. È inconcepibile che enti quali la ASL e l’ARTA, che raccolgono e detengono, per compito istituzionale, una quantità di informazioni di interesse generale in materia ambientale non siano parte attiva in discussioni che li riguardano strettamente in ambito comunale;

3. Il mancato rispetto della stessa Delibera istitutiva, nella parte in cui dispone che del Tavolo faccia parte un rappresentante per ciascuna associazione ambientalista, d’ambito comunale o nazionale, “che manifesti la propria volontà di adesione a detto Tavolo”.

Se l’Amministrazione comunale intende davvero perseguire gli obiettivi dichiarati noi crediamo essa non possa non riconoscere la fondatezza delle nostre osservazioni.

Da queste trae origine la nostra proposta: dotare il Tavolo per l’Ambiente di un regolamento. Un regolamento che, come pianamente avviene in altri comuni della penisola, preveda:

- la facoltà di convocazione del Tavolo anche da parte di una certa percentuale dei suoi componenti;

-  l’iscrizione d’ufficio della ASL e dell’ARTA alla lista dei componenti il Tavolo;

- l’istituzione di una segreteria che ne curi le convocazioni e gli eventuali altri adempimenti formali.

Ci auguriamo che l’Amministrazione comunale voglia dar prova della sua dichiarata sensibilità".

La replica all'assessore, da noi per primi sottoscritta.

"Una benevola concessione.

Riepiloghiamo. Le associazioni che compongono il cosiddetto "Tavolo per l’Ambiente" -tutte, tranne Legambiente- più due che pur avendone diritto secondo la Delibera comunale non vengono mai invitate, chiedono all’Assessore comunale competente, a quattro anni dall’istituzione, un regolamento che ne definisca le regole di funzionamento. L’Assessore rifiuta.

Fatta la tara della facile demagogia dei toni (“Serve più partecipazione, non più burocrazia”, come se definirne delle regole andasse a detrimento della partecipazione -il che, detto da un pubblico amministratore lascia un po’ perplessi) la motivazione dell’Assessore sembra essere una sola: “il ruolo consultivo del Tavolo”; la cui convocazione, oltretutto, “non può che rimanere in capo all’Amministrazione stessa onde preservarne le finalità”. Due elementi non sono chiari.

Non è chiaro in base a quale logica il suddetto ruolo consultivo escluda secondo l’Assessore di per sé un regolamento della consultazione.

Non è chiaro per quale ragione il Tavolo, essendo, secondo la Delibera istitutiva, un “organo permanente dell’Amministrazione Comunale” – “permanente”, non occasionale- non possa essere convocato anche su richiesta dei consultati. Invitiamo l’Assessore -visto che siamo in tema- a consultare qualcuno dei regolamenti delle innumerevoli consulte ambientali sparse per la penisola, a cominciare, ma è solo un esempio particolarmente vicino, da quello della Consulta comunale di Lanciano: troverà che vi si prevede, all’Art. 8, la possibilità di convocazione “su richiesta di almeno un terzo dei componenti”.

Ciò che è chiaro invece è che per questa Amministrazione la collaborazione con le associazioni ambientaliste cittadine è una benevola concessione dell’Assessore delegato, che ne dispone dunque a sua discrezione e piacimento. Peccato".

Pubblicato da Mercurio Saraceni

mercoledì 9 dicembre 2020

Nasce la “Biblioteca vastese”




Nasce la “Biblioteca vastese”

Un progetto ideato e curato dalla Pro Loco e dalla “Libreria” di via Cavour. La Pro Loco “Città del Vasto” è un’associazione costituita da volontari che si attivano per la promozione e la valorizzazione del territorio, delle tradizioni, del patrimonio culturale di Vasto. Stefano Angelucci Marino della “Libreria” di Vasto ha reso il suo negozio un centro culturale per la città. Andare in “Libreria” diventa un pretesto per creare di volta in volta un luogo in cui vivono servizi quali corsi, spettacoli, eventi, incontri, laboratori, letture. Quale luogo migliore, per l’esistenza di una biblioteca, di una libreria? Quest’ultima iniziativa che prenderà il via l’11 dicembre, nasce con l’intento di ampliare la disponibilità e la fruibilità culturale in città dando vita ad una biblioteca esclusiva con libri incentrati su storia, arte, teatro, letteratura, tradizioni, opere dialettali, personaggi, autori ed editori vastesi e del suo territorio, nonché testi contenenti specifici riferimenti a Vasto.

Collocata all’interno della “Libreria” di via Cavour, la “Biblioteca vastese” si rivolge a tutti i lettori curiosi e, in special modo, alle scuole e agli studenti del territorio, fornendo testi spesso introvabili o di difficilissima reperibilità. Diretta dalla dott.ssa Renata D’Ardes responsabile del Dipartimento “Archivi storici e bibliotecari” della Pro Loco “Città del Vasto”, la biblioteca nasce grazie alla collaborazione di tante persone, editori vastesi e non, che, generosamente, stanno donando o mettendo a disposizione in comodato gratuito i loro libri. Più di duecentocinquanta sono i titoli già a disposizione ed altri sono in arrivo. Presto, oltre al patrimonio librario cartaceo, sarà disponibile una sezione digitale composta da una emeroteca e da testi in formato PDF ed e-book. A completamento del progetto culturale, la “Biblioteca vastese” si avvarrà del sito istituzionale della Pro Loco “Città del Vasto” in fase di lavorazione, di una pagina Facebook e Istagram, di un blog e di un canale Youtube dedicati alla promozione e divulgazione dei titoli presenti in biblioteca. Per ottenere il prestito dei volumi è necessario registrare i dati di un documento di identità valido. Per i bambini e i ragazzi fino a 15 anni, che sono ancora sprovvisti di documento, occorre quello di un genitore/familiare o accompagnatore. ll prestito è gratuito e riguarda la totalità dei libri presenti nella biblioteca.

Le teorie su come disporre i libri in una biblioteca o nella propria libreria di casa sono tante e dibattute: l’ordine alfabetico in base al titolo o all’autore, le epoche storiche, i generi, la provenienza geografica dell’autore o la casa editrice. Negli ultimi anni i social network hanno suggerito anche soluzioni estetiche, come disporre i volumi per colore o rivolgerli con il dorso all’interno, offrendo così la più omogenea distesa di tagli davanti, fatta di indistinguibili pagine bianche.

Nella “Biblioteca vastese”, oltre all'amore per la città, c’è l’amore tanto per il singolo libro quanto per le contiguità tra libri alle quali una biblioteca dà vita. L’amato libro è parte essenziale di un’ampia, erudita prospettiva nel segno di Aby Warburg e della sua straordinaria e vitale costruzione fondata sul principio, che Roberto Calasso nel suo Come ordinare una biblioteca (Adelphi) definisce «regola aurea», del buon vicino. Del libro accanto a quello che cercavamo e che finiamo per prendere al suo posto, sorprendentemente più adatto e più utile alle nostre ricerche. Warburg, come ha ricordato Fritz Saxl, lo storico dell’arte suo collaboratore, «non si stancava mai di spostare libri e poi spostarli di nuovo. Ogni passo avanti nel suo sistema di pensiero, ogni nuova idea sulla interrelazione dei fatti lo induceva a raggruppare in altro modo i libri che vi erano coinvolti». Ordinare una biblioteca non significa dunque fissarla, stabilirne una volta per sempre i criteri di organizzazione, siano pure plurali e adatti a settori diversi – alfabetico, tematico, cronologico, linguistico –, significa piuttosto percepirne la vita e proteggerla, mantenerne il dinamismo, il respiro e l’osmosi.

Pro Loco "Città del Vasto"


Pubblicato da Mercurio Saraceni

giovedì 3 dicembre 2020

Gli A-NORMALI


Gli a-normali

1910. L'ipotesi per la costruzione di un morotrofio vastese

di Renata D'Ardes

La mente è il “software”, e il software non si “rompe”: funziona male, ha “bachi” (conflitto d’informazioni), è inadeguato al compito, viene danneggiato da un virus (informazioni dannose) … ma non si “rompe”, così come non si “rompe” una poesia, un discorso o una musica.

Come fa allora una “mente” ad “ammalarsi” se non in senso puramente metaforico? La risposta è di Szasz, è che la metafora della “malattia mentale” occulta una forma di comunicazione aberrante per esprimere un disagio, una richiesta d’aiuto causata da un disadattamento a un contesto sociale che spesso non ti accetta, o che è meno che vivibile.

Il “matto” sarebbe lo scarto di produzione del processo industriale di uniformazione degli esseri umani per fare di loro cittadini quanto più possibile identici, omologati. E visto che ogni essere umano è, in partenza, diverso dall’altro, è impossibile che tutti i pezzi riescano altrettanto bene: qualcuno, che aveva in partenza una forma inadatta, risulterà inevitabilmente difettoso, “disadattato”…

Ecco qui, il matto.“I pazzi sono normali?” certo che no. Sono definiti “pazzi” proprio perché non sono normali. In moltissime società, in moltissimi contesti, l’anormalità è, ipso facto, pazzia. E poi trattarsi di anormalità di qualsiasi tipo: politico, sessuale, religioso …

Negare la possibile esistenza d’una differenza come questa significa solo negare il disagio psichico, il bisogno d’aiuto e spesso d’assistenza delle persone profondamente “pazze”.

Significa lavarsi le mani di fronte alla sofferenza altrui, e questo con il comodo e ipocrita alibi di una visione “progressista” e “politicamente corretta”. Tutto ciò non deve farci perdere di vista il fatto che la pazzia, quella grave, profonda, è in primo luogo inadeguatezza al reale, e quindi sofferenza, solitudine, dolore e perfino morte. Il problema del “pazzo” non è se essere “normale” o meno: cosa irrilevante. E’semmai come riuscire a far combaciare la sua realtà “anormale” con la realtà “normale” degli altri, è riuscire a vivere una vita, a suo modo, “normale”, nel senso di gratificante, e il più possibile priva di sofferenza.

Per “pazzia” si intende assurdità, cosa impensabile, per cui il pazzo è persona stravagante e irragionevole, senza ragione; non solo: anche irrequieto, capace di far danno e di essere pericolosa, per cui il matto è riconducibile ad uno stato di “ubriachezza”. La pazzia, come l’ubriachezza molesta, è un comportamento da contenere. Infatti, nel linguaggio comune, si dice “pazzo furioso” e “matto da legare”, come pure si dice “matto come un cavallo” (cioè imbizzarrito).

Dal Seicento al Novecento nasce e si consolida il concetto medico biologico di “clinica della mente” concetto peraltro fortemente inquinato da esigenze di controllo sociale. Di ben altro tono è invece la “clinica della psiche” di stampo umanistico filosofico.

Progressivamente si viene a consolidare la struttura del manicomio e quindi la concezione medicalista e applicativa dell’ospedale psichiatrico. Il risultato è l’istituzione in cui il soggetto deviato/deviante viene rinchiuso, per proteggere il resto della società la quale se ne sta al sicuro al di fuori delle mura. Non solo, ma il controllo sociale diventa anche controllo clinico, portato all'estremo. D’altra parte non esistevano ancora gli psicofarmaci.

Il difetto dell’ospedale psichiatrico tradizionale risiede nell’essere man mano diventato una “istituzione totale”: totale in quanto il soggetto ricoverato deve adattarsi in toto alle regole della micro – società che lo ospita, mentre per lui il mondo esterno quasi scompare. La povertà scientifica della neurologia e psichiatria di quel tempo riducono queste due discipline a mera funzione di etichettamento nosografico e repressione sociale. Di fatto la malattia mentale non viene curata, anzi viene sottoposta a “stigma”.

Con l’evoluzione accelerata della società e della scienza (ad es. la nascita degli psicofarmaci) l’ospedale psichiatrico diventa poi l’istituzione negata (secondo l’espressione di Franco Basaglia) per cui alla psichiatria custiodialistico – punitiva si contrappone l’antipsichiatria. Questo movimento sociale, politico e scientifico conduce all’abolizione del manicomio.

La giusta liberazione  dei “matti” li riporta nella società, però si aprono i risaputi problemi collegati alle difficoltà delle nuove strutture di accoglienza e soprattutto si riaprono i problemi per le famiglie.

Al dolore di base si aggiunge la beffa: il malato di mente già soffre per il male che lo attanaglia, e in più soffre per un male proveniente dall’esterno, fatto di occhiate, alzate di sopracciglia, smorfie con le labbra, pensieri taglienti che come lame s’infilano nell’anima (e anche nel corpo) di colui che ha già un così terribile fardello da portare.

Il pregiudizio degli altri, degli altri che sono sani, ferisce, talvolta uccide. Il pregiudizio talvolta non resta solo un pensiero, ma diventa azione: dallo sguardo si passa al comportamento … e da qui stigmatizzazione, emarginazione, isolamento, custodialismo, punizione.

Tutti questi meccanismi di difesa della persona sana tutelano sì la persona sana dall’angoscia, ma in realtà vanno poi a colpire il più debole.

Elenco tre esempi di come in modo assai differente la società ha valutato il famoso fenomeno denominato “genio e sregolatezza”. Per certi versi il genio e il folle sono accumunati dalla “rottura delle regole”: pertanto essi convergono nella a-normalità, nella creatività, nella innovazione, psicologicamente parlando nel pensiero divergente.

Il genio folle: Vincent Van Gogh

(Vincent Van Gogh)

Questo immenso pittore, sicuramente mentalmente disturbato, è forse il paradigma della malattia mentale realmente esistente che si associa ad una feconda creatività. Non solo, ma la società dei sani si impadronisce di questo frutto artistico e ne fa un potente sfruttamento economico. Quindi Van Gogh è matto ma produce tantissimo denaro. Ecco l’ambiguità del giudizio sociale di massa: il matto utile viene riabilitato. Nel caso di Van Gogh la diversità – devianza è tanto negativa quanto positiva.

Il genio rifiutato: Galileo Galilei

(Galileo Galilei)

Nel caso di Galileo non c’è follia però la sua genialità viene negata, sia pure solo da una élite sociale in quanto la sua devianza è troppo specialistica per essere compresa dalle masse. Egli viene “bollato” in quanto troppo in anticipo con i tempi. La sua è una bocciatura socio – politica, peraltro senza stigmatizzazione in termini di malattia mentale. Nel caso di Galileo la diversità – devianza è negativa.

Il genio burlone: Albert Einstein

(Albert Einstein)

La genialità di Einstein è universalmente riconosciuta, anche dal popolino. Ma certi suoi atteggiamenti, in altri tempi e in altri contesti, lo avrebbero forse potuto etichettare non solo come strano ma anche come folle: infatti i folli spesso ridono e irridono in modi che i benpensanti non riescono a capire … ma anche certi scienziati lo fanno. Nel caso di Einstein la diversità – devianza è positiva.

Queste tre persone che diventano “personaggi pubblici” ben dimostrano le ambiguità e le follie del giudizio sociale emesso o dalle élites o dalle masse, giudizio ampiamente condizionato da fattori storici e sociali di cui colui che giudica non è consapevole.

Con la nascita degli ospedali psichiatrici, anche la Città di Vasto doveva avere il suo manicomio interprovinciale. Questa notizia è stata pubblicata sul giornale “Istonio” del 6 Marzo 1910.

Recita così:

Il Risveglio Medico, una pregevole e simpatica rivista di medicina, chirurgia ed igiene, di cui è redattore capo il Dr. Iavicoli, e che fa onore alla classe sanitaria della intera regione, pubblica un interessante e sennato articolo, che prende le mosse dall’ultima esposizione finanziaria fatta dal presidente della Deputazione Provinciale di Chieti.

L’egregio estensore, dopo di essersi intrattenuto sul migliorato servizio degli esposti nella nostra provincia, specialmente con l’apertura del brefotrofio in Vasto, è venuto a trattare il tema dell’assistenza dei mentecatti poveri, la quale oggi grava sul bilancio provinciale col non indifferente onere di circa 123 mila lire: onere che sarebbe di gran lunga superiore se, per fortuna, il Chietino non desse una delle più basse percentuali di pazzi in Italia.

Pur tuttavia, da questo argomento il Risveglio, che non cessò mai di propugnare l’istituzione di un manicomio provinciale per ragioni di scienza e d’opportunità, si dichiara ora convinto, in base alle cifre esposte nella relazione del Comm. Nobile, come il bilancio della nostra Provincia non offra margini per provvedere alla costruzione di un manicomio proprio, tutto proprio, la cui spesa non sarebbe certamente inferiore ad un milione di lire; e sostiene che occorre, invece, fermarsi ad esaminare le tre proposte seguenti:

1) Chiedere alla Stato quanto è necessario perché la nostra Provincia sia in grado di porsi a livello delle altre;

2) Promuovere l’istituzione di un manicomio interprovinciale tra Teramo, Chieti e Campobasso, o semplicemente tra Chieti e Campobasso;

3) Studiare se con la somma che si spende oggi, e con una parte del beneficio che si avrebbe tra due anni dalla proposta Sonnino, per la cessione dallo Stato alle Provincie del provento derivante dall’ultimo decimo di guerra, aggiunto all’imposta sui terreni, sia possibile pagare gl’interessi e la quota di ammortamento del capitale, necessario per la costruzione, magari a gradi, del manicomio, nonché le spese del relativo funzionamento.

Su queste tre proposte, che, secondo noi, concretano i più semplici e vitali quesiti della questione, occorre quindi convergere ogni studio, se vuolsi conciliare gl’interessi della scienza e dell’umanità con le esigenze finanziarie; epperò con esse il seme è lanciato, il polline è dato al vento, e non si tratta di una improvvisazione o di un sogno irrealizzabile. Intorno al grave problema deve anzi formarsi una pubblica opinione; e questo dovere di propaganda spetta principalmente alla stampa, perché solo dall’attrito sereno ed obiettivo delle idee può scaturire il programma netto e preciso della soluzione.

Certo è che l’impianto di un manicomio, preferibilmente in consorzio col limitrofo Molise, s’impone; e noi crediamo che tra i luoghi più adatti sia da designare Vasto, così per la sua centralità e per ogni altro opportuno requisito naturale, come per considerazioni di convenienza distributiva, essendo la nostra città rimasta lungamente negletta e solo da qualche decennio avviata ad un avvenire più conforme al suo decoro e al progresso dei tempi”

 

(Istonio n. 10 del 6 marzo 1910 - Archivio storico comunale - Vasto)

I dementi di Vasto, venivano ricoverati presso il Manicomio di Aversa. Certificati, permessi, delibere ed informazioni, se positive (nel senso che dopo la lettura dei certificati, il malato risultava nullatenente, pericoloso, disturbatore della quiete pubblica) allora il demente poteva raggiungere Aversa accompagnato dalle Guardie Municipali. La Deputazione Provinciale di Chieti si impegnava a pagare il mantenimento e le cure del malato, poiché la famiglia risultava indigente.

Il manicomio di Aversa ha avuto molti nomi: Pazzeria degli incurabili, Reale casa de’matti, Reale Manicomio della Maddalena, Real Ospedale Psichiatrico di Aversa, Ospedale psichiatrico S. Maria Maddalena (ultima denominazione).

La sede manicomiale del Regno era ubicata nel cinquecentesco Ospedale “degli Incurabili” di Napoli. Già in età borbonica ci si accorse della sua inadeguatezza e la necessità di creare degli spazi attrezzati e configuranti. Fu, tuttavia, il Re di Napoli Gioacchino Murat che nel 1813 con un Regio decreto mise mano alla questione e fondò le “Reali Case de’matti”.

Il fatto che molte di queste Case fossero ospitate in antichi conventi e ne mantenessero la struttura e l’aspetto non è un caso. La loro creazione coincise con un periodo di grandi espropri di possedimenti ecclesiastici. Murat stesso nel 1809 nel quadro di una riforma di ammodernamento dello Stato confiscò più di un centinaio di monasteri. La loro destinazione ad uso civile rimase anche dopo la fine del periodo Napoleonico. Aversa non fece eccezione ed il primo nucleo fu sistemato nel confiscato convento della Maddalena.

(Ex Convento della Maddalena ed ex manicomio di Aversa, un pezzo di storia abbandonato)

Con l’avvento dei francesi la “pazzeria” viene smantellata e creato il primo luogo deputato esclusivamente alla cura ed al ricovero dei malati di mente. I folli erano curati con una organizzazione di vita che era fatta di regole ed orari, ma anche divertimenti e svaghi, occupazioni in attività varie come ascolto di musica, attività teatrali ecc. Oggi potremo dire un percorso di “socializzazione”. Tutto ciò era davvero rivoluzionario se si pensa che i folli erano curati con salassi, purghe “per permettere l’evacuazione delle parti folli del sé”, bagni gelati, punizioni e contenzione.

Il primo direttore fu l’abate Giovanni Maria Linguiti, un teologo che aveva fatto degli studi “sul trattamento dei folli”. Col susseguirsi di direttori, di ampliamento della struttura ed aggiunte, la Real Casa de’matti fu il primo manicomio moderno d’Italia, diventando una struttura all’avanguardia in tutta Europa e, per quanto grande, lo spazio si rivelò sempre insufficiente per le continue domande di internamento.

(Real Casa dei matti di Aversa)

Si arriva così, con fasi alterne, al ventesimo secolo, con un anticipo di quasi un secolo sull’istituzione dei manicomi in Italia, avvenuta con la legge N°36 del 1904, rimasta in vigore fino all’abolizione con la legge 180 del 1978, conosciuta anche come legge “Basaglia”.

Molti ritengono che la legge 180 abbia stabilito la definitiva chiusura dei manicomi. In realtà, gettò solamente le basi culturali e scientifiche del processo di chiusura. In definitiva Basaglia sosteneva che il malato doveva essere collocato in ospedale solo in situazioni di emergenza, non gestibili dal malato o dalla famiglia, e restarvi solo per il periodo di tempo necessario. Inoltre, previde il divieto di costruire nuovi manicomi e la graduale chiusura di quelli esistenti.

L’ospedale psichiatrico fu svuotato nel 1998 e chiusa nel 1999. E’la fine di un’epoca di cui si doveva preservare la memoria e le testimonianze più fulgide. Tutto invece sembrava destinato a cadere nell’oblio.


Pubblicato da Mercurio Saraceni

lunedì 30 novembre 2020

COMITATO CIVICO per l'ASILO CARLO DELLA PENNA.

















COMITATO CIVICO per l'ASILO CARLO DELLA PENNA

Giovedì 26 novembre, su richiesta del "Comitato Civico per l'Asilo Carlo della Penna", composto dalla Pro Loco "Città del Vasto", Associazione "Vasto Libera", "Italia Nostra" e Associazione "Porta Nuova", si è svolto un incontro con il Sindaco di Vasto per verificare la situazione inerente l'Asilo Carlo della Penna a distanza di più un anno dal primo incontro. Struttura che, com'è sotto gli occhi di tutti, versa in condizioni pietose. Oltre alla questione ristrutturazione è stato chiesto, almeno in tempi brevi, di provvedere a dare una pulita ed una sistemazione dignitosa nelle zone antistanti ed adiacenti lo stabile.
Di seguito il Comunicato emesso oggi dal "Comitato Civico per l'Asilo Carlo Della Penna":



"In occasione dell’ultimo nostro comunicato (maggio ’19) avevamo riferito che l’Amministrazione comunale di Vasto, visto l’esito della perizia tecnica, intendeva orientarsi verso l’adeguamento sismico della struttura; ma che, mancando di fondi propri, avrebbe partecipato a tutti i bandi che consentissero “la conservazione del complesso e la sua riapertura per le finalità scolastiche cui è stata vincolata dal benemerito donatore”.

L’aggiornamento odierno, a seguito della nostra recente interlocuzione con il Sindaco, è che il Comune di Vasto ha in effetti partecipato a un bando (ex comma 139, art. 1, legge 145/2018: la legge di bilancio 2019) per “lavori di manutenzione e messa in sicurezza” della struttura, per un importo di due milioni 600mila euro. L’esito, così ci è stato detto, si conoscerà entro febbraio 2021.

Nel frattempo abbiamo chiesto che vengano ripulite dalle erbacce le aree antistanti e circostanti, il che, ci è stato assicurato, avverrà “a breve”.

Seguiremo gli sviluppi".


Il Comitato cittadino per l’Asilo Carlo Della Penna    



           





https://www.histonium.net/notizie/attualita/53308/ex-asilo-carlo-della-penna-e-bando-per-la-messa-in-sicurezza-risposte-a-febbraio-2021


https://www.vastoweb.com/news/attualita/993216/asilo-carlo-della-penna-a-febbraio-2021-la-risposta-per-i-fondi-per-la-messa-in-sicurezza


Foto di Mercurio Saraceni


Pubblicato da Mercurio Saraceni


                            

sabato 21 novembre 2020

CALENDARIO 2021

A cinquantanni dalla morte (1971-2021)

Tre protagonisti vastesi del '900 

(Copertina del Calendario 2021)


Tra arte e cultura


Carlo D'ALOISIO DA VASTO

Carlo DELLA PENNA

Luigi MARTELLA



di Paolo Calvano e Mercurio Saraceni

Il calendario di quest'anno si riallaccia alla morte di tre vastesi avvenuta nel 1971. Tre personaggi di indiscutibile spessore che nella loro vita  sono stati accomunati dalla passione per l'arte, per la cultura e, naturalmente, per la città di Vasto. Per parlare di arte abbiamo scelto come momento sintetico, e a cui abbiamo dedicato la copertina del calendario, la Prima Mostra dei Pittori Vastesi Contemporanei del 1959, organizzata dal Comitato Amatori d'Arte, sponsorizzata da Carlo Della Penna e allestita nei locali dell'Asilo a lui intitolato. Tra le 160 opere esposte compaiono anche quelle di Carlo D'Aloisio da Vasto e Luigi Martella. La cultura è stato il secondo elemento che li ha accomunati: Carlo Della Penna, ha sostenuto l'ospedale Civile con corpose sovvenzioni, ha beneficato la gioventù vastese con la costruzione dell'edificio in via Madonna dell'Asilo e con la donazione dei terreni ai Salesiani. Ideatore/finanziatore del Premio Vasto, che ha lanciato la nostra città nel circuito artistico italiano, e della rivista argentina Histonium, affidata al giornalista, vastese d'adozione, Giorgio Pillon. Carlo D'Aloisio ha avuto una carriera ricca di successi e, senza voler entrare nel merito della sua maestria nell'incisione e nella pittura, è da evidenziare il suo protagonismo nella cultura italiano degli anni '30-'40 come ideatore dell'Almanacco degli Artisti e come direttore di Musei in Roma. Infine, apparentemente meno aperto ai grandi orizzonti europei, Luigi Martella, architetto urbanista e progettista, professore e preside, vigoroso testimone della rinascita del nostro territorio, ha saputo coniugare la cultura con l'insegnamento alle nuove leve e ha svolto, per quasi quaranta anni, la funzione di coagulo nella cerchia degli artisti vastesi. 

Paolo Calvano

BIOGRAFIE


(Carlo D'Aloisio da Vasto)
Carlo D'Aloisio da Vasto, nasce il 13 aprile 1896. Conseguita la licenza presso la Scuola Tecnica si dedica all'arte da autodidatta. Dopo due importanti esordi espositivi a Castellamare Adriatico e Ortona, a sedici anni, si trasferisce a Roma. Dal 1910 si dedica alla xilografia e nel 1912 esordisce come illustratore ne L'Attualità,  e poi ne Il Romanzo dei piccoli, La Rivista d'oggi, Noi e il Mondo e Il Corriere dei piccoli. Del 1916 è la sua collaborazione con Emporium- rivista mensile illustrata d’Arte, Letteratura, Scienze, Varietà, realizzando le copertine e dodici xilografie con motivi di guerra. Dal 1918 intensa è l’attività di D’Aloisio come illustratore per gli editori Carabba, Modernissima, Trevisini, Mondadori, Berlutti, Maffei. Collabora, inoltre, a Satana Beffa, a La Domenica dei fanciulli, La Donna, Pasquino, L'Illustrazione del popolo, Cuor d'oro, Novella, Il Balilla, Ragazzi d'Italia, e pubblica due cartelle con vedute e tipi della terra d'Abruzzo. Sue opere furono esposte alla prima Mostra dei decoratori e illustratori del libro a Firenze nel 1922. Da allora e fino alla fine degli anni '30 partecipa regolarmente alle principali rassegne italiane d'arte: Palizziana Vastese; Biennali di arti decorative di Monza; Amatori e cultori di Roma; Arte marinara a Roma; Regionali del Lazio; Arte sacra a Napoli e Padova; Quadriennali romane ; Primavera fiorentina; Biennali veneziane; Arte italiana a Budapest; Adriatica d'arte a Zara. Dopo la guerra interviene ai Premi Michetti (1946-59), ai Premi Marzotto (1954-55) e alla Rassegna d'arte figurativa di Roma (1958-68).

(Carlo D'Aloisio da Vasto: Illustrazione - Copertina "EMPORIUM" 1916)

Presente alle principali rassegne internazionali sull'incisione: Los Angeles, Varsavia, Roma, Bruxelles, Abbazia e Buenos Aires (1930-37) e ai Saloni dell'incisione italiana (1956-59), ha allestito numerose personali in tutto il mondo. Ispettore alle Antichità e Belle Arti del comune di Roma, conservatore al Museo di Roma e direttore della Galleria comunale d'arte moderna a palazzo Braschi dal 1935.

Carlo D’Aloisio ha svolto intensa attività di saggista ed e stato il creatore dell'Almanacco degli artisti (1930-33) che, con il contributo dei letterati Bragaglia, Prampolini, Marinetti, Casorati, Bontempelli, Bartolini, ha offerto un vivace spaccato della vita culturale italiana dell'epoca.

Negli anni Venti sposa la scultrice e scrittrice Elisabetta Mayo, allieva di Gemito, con la quale espone a diverse mostre e collabora alla rivista Oceania di Curzio Malaparte. Dopo una lunga attività, coronata da innumerevoli premi e riconoscimenti, Carlo D’Aloisio. muore a Roma il 21 novembre 1971. Le sue opere sono conservate nelle maggiori gallerie mondiali e in numerose collezioni private.

Carlo Della Penna
Carlo Della Penna nasce a Vasto nel 1879. Conseguita la licenza tecnica a pieni voti e, il 13 agosto del 1897, ottenuta la borsa di studio dal consiglio scolastico Provinciale di Chieti, a soli 19 anni si imbarca per l'Argentina. Giunto a Buenos Aires, per poter vivere esercita i lavori più umili: garzone di bottega, venditore di giornali e di carta e quaderni. Dal nulla, insieme all'amico emigrante Luigi Ruzzi, crea la più importante cartiera argentina. Sempre sensibile all’aspetto culturale, finanzia la pubblicazione di diversi periodici, tra cui la prestigiosa rivista mensile Histonium, un omaggio alla sua città natale. Molti i vastesi emigranti accolti a lavorare nella sua ditta. Subito dopo il secondo conflitto, Della Penna realizza a Vasto l'Istituto d'Infanzia che tutt’ora porta il suo nome, inaugurato l'11 settembre 1955 dal Ministro dell'Interno Tambroni. L'Istituto d'Infanzia Carlo Della Penna, affidato alle Suore Figlie della Croce, a partire dagli anni ’60, diviene un attivo centro di promozione sociale e culturale. Del 1959 è il patrocinio e il finanziamento della “Prima Mostra dei pittori vastesi contemporanei” organizzata nei locali dell’Asilo. L’Istituto è sede anche dei "Pomeriggi Culturali"che vedono la partecipazione di eminenti studiosi e cattedratici. 
La generosità di Della Penna verso la sua terra è dimostrata dalle cospicue e continue elargizioni, tanto che nel 1959 viene insignito di medaglia d'oro dal Ministero della P.I. quale benemerito per la cultura. Importanti le donazioni fatte a favore del Museo, dell'Ospedale, delle Chiese di San Pietro e S. Giuseppe, delle Suore della Croce, dell'Istituto Commerciale e della Scuola Tecnica. Un ampio terreno in zona S. Nicola, donato alla Comunità dei Salesiani, permette la creazione della scuola di formazione professionale. Restano famosi i suoi quaderni, offerti alle scuole  di Vasto, per i ragazzi bisognosi con l'immagine del golfo di Vasto e la poesia di Gabriele Rossetti.

(Quaderno donato agli studenti vastesi dalla Casa editrice Carlo Della Penna - Buenos Aires)

A Buenos Aires fonda l'Istituto scolastico italo-argentino, ancora in attività, e crea una fondazione a suo nome per l’assistenza agli emigranti italiani. Carlo muore a 92 anni nella capitale argentina il 30 novembre 1971. Sul finire del 2000 il Governo argentino dispone ed esegue la traslazione della sua salma nel cimitero monumentale di Buenos Aires.

Luigi Martella

Luigi Martella nasce a Vasto l'11 gennaio del 1911 e sin da giovanissimo si dedica agli studi della pittura e del disegno. A Napoli, dove frequenta il Liceo Artistico, sotto la guida di Carlo Siviero, allievo di Filippo Palizzi, ha l'opportunità di conoscere l'ambiente artistico partenopeo. Ottenuta la laurea in Architettura e tornato a Vasto, Martella si dedica all'insegnamento di discipline artistiche, alla progettazione e all'urbanistica, coltivando con immutata passione l'amore per la pittura. Sin dagli anni '30, con Fiore, Lattanzio e Canci, costituisce un cenacolo di giovani artisti vastesi a cui poi si avvicinano personaggi come Ritucci Chinni, Pillon, Ciccarone, Ronzitti, Pantini e Polsi.

Nel 1959, con la nascita del Comitato d'Arte e Cultura, viene organizzata, con il sostanziale contributo di Carlo Della Penna, la Prima Mostra dei Pittori vastesi Contemporanei, con sede espositiva nell'Asilo d'Infanzia Carlo Della Penna.

(Luigi Martella fotografato mentre dipingeva 1947)


(Luigi Martella: Vasto trabocco 1937)

Luigi Martella, "figurativo puro e paesaggista di squisita fattura", come lo definì Lello Martone, da allora partecipa ininterrottamente a ben 13 edizioni del Premio Vasto e alla nascita, attorno a Lello Martone, della Petite Galerie, punto di riferimento di tanti artisti vastesi e non solo. Nel 1966 corona la sua carriera artistica con la presenza alla VII Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma, ottenendo importanti consensi di critica.

Dal 1955 e fino alla morte, per sedici anni ricopre la carica di Preside dell'Istituto Magistrale "R. Pantini". Martella si spegne a Vasto il 12 ottobre del 1971 e viene ricordato come uomo di grande umanità e protagonista della cultura cittadina.

Mercurio Saraceni



(Alcune pagine del Calendario 2021)

Pubblicato da Mercurio Saraceni

giovedì 19 novembre 2020

"VASTO NEL PRESEPE" - Terza Edizione (On-line)


Terza edizione (2020)
Concorso/Mostra presepiale 
(on-line)

“VASTO NEL PRESEPE”

La Natività declinata al vastese 

(ai tempi del COVID)

Quest’anno, non sarà certamente un Natale normale. Il perdurare di questa pandemia, la nuova crescita dei contagi e la limitazione delle attività e della possibilità di movimento, hanno indotto la Pro Loco “Città del Vasto” A.p.s. a valutare se valeva la pena, per quest’anno, svolgere il Concorso/Mostra o interromperla in attesa di tempi migliori. L’impossibilità di riunirsi, di realizzare le esposizioni all’interno di una sala e quindi invitare amici, parenti e conoscenti a visitare i manufatti esposti ci hanno inizialmente bloccato. Il tempo e la riflessione alla fine hanno dato ragione all’idea di non mollare, a svolgere la Terza edizione e, quindi, a non lasciare il passo alla paura ed allo sconforto. Non si poteva interrompere questa iniziativa natalizia, che grande interesse ha suscitato anche nello scorso anno nella nostra città ed il cui “format” ha riscontrato grande attenzione da altri comuni fuori provincia. La nostra decisione, vuole essere un segnale di speranza e di rinascita per tutti noi. Un Natale, quello che vivremo quest’anno, sicuramente molto diverso dagli altri e che forse ci costringerà tutti ad essere distanti fisicamente, ma non con il cuore.

Ovviamente, per poter svolgere la Mostra/Concorso presepiale, abbiamo dovuto riadattare il tutto alla situazione attuale, a partire dal regolamento, ed, al tempo stesso, evitare di snaturare il concorso e soprattutto la Mostra. Per fare tutto ciò, abbiamo pensato di utilizzare al meglio le tecnologie di cui oggi si dispone e le piattaforme “social media” che internet ci offre. In poche parole, fermo restando i presepi allestiti nelle vetrine dei negozi (quelli che potranno restare aperti), tutti potranno partecipare al concorso con manufatti realizzati a casa, in famiglia, tra amici, rispettando ovviamente la presenza nel presepe di uno o più elementi che portino la Città di Vasto all’interno dell’opera artistica: una tradizione, un monumento, una piazza, una strada, un personaggio illustre, un prodotto enogastronomico, il mare, la spiaggia, ecc. senza ovviamente snaturare il contenuto religioso e la natività. Per partecipare al concorso/ mostra, una volta iscritti e realizzato il presepe, sarà sufficiente inviare all’indirizzo e-mail prolocovasto@gmail.com , le foto dettagliate dell’opera accompagnate da un video di pochi minuti, il tutto, utilizzando il proprio telefonino, in cui, oltre a riprendere in modo accurato tutti i particolari del presepe, si illustrerà la realizzazione dell’opera, l’autore, la tecnica e i materiali utilizzati. Non ci saranno, ovviamente, limiti alle dimensioni ed alla fantasia, purché siano opere originali. Tutti i presepi non attinenti al tema “La Natività declinata al vastese” saranno scartati. Per far conoscere e mettere in Mostra le opere dei partecipanti, utilizzeremo al meglio gli strumenti e le piattaforme social presenti su internet al fine di poter facilitare le operazioni di voto da parte di tutti coloro che vorranno esprimere il proprio giudizio e quindi far parte della Giuria Popolare.

Quest’anno oltre alla novità del Concorso/Mostra a “distanza” (on-line), ci sono altre particolarità che abbiamo pensato per questa edizione 2020. Abbiamo ritenuto doveroso inserire una quarta sezione “D” dedicata ai presepi allestiti dalle parrocchie nelle chiese. Inoltre, le due giurie, popolare e tecnica, non concorreranno ad un giudizio unico finale. Le decisioni saranno separate e daranno luogo a premiazioni distinte. La premiazione, che di norma è fissata per il 6 gennaio, è l’unica cosa che, al momento, rimane sospesa a causa dell’evoluzione della situazione pandemica e delle disposizioni governative. Al riguardo, aggiorneremo appena possibile. Ora mettiamoci all’opera e buon lavoro a tutti. Speriamo di essere in tanti per questa particolare Terza Edizione 2020 di "Vasto nel Presepe" on line. Affronteremo tutti uniti questa nuova esperienza e questa nuova sfida con la speranza di tornare al più presto alla normalità. 

Mercurio Saraceni

La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i cittadini e senza limiti di età. Il concorso è suddiviso in 4 sezioni per ognuna delle quali è prevista una apposita valutazione e dei premi dedicati per i primi tre classificati in merito al voto della Giuria Popolare e per i soli primi classificati delle quattro categorie in merito al voto della Giuria Tecnica. A tutti i concorrenti sarà consegnato un attestato di partecipazione.

REGOLAMENTO

PARTE COMUNE (alle 4 sezioni):

Art. 1 - L’iscrizione al Concorso/Mostra (on-line) è gratuita.

Art. 2 - TEMATICA e REALIZZAZIONE dei Manufatti.

Tema del concorso: LA NATIVITA’ declinata al “Vastese” (On-line).

Oggetto del concorso è la realizzazione di un manufatto che rappresenti la tradizione del presepe sposata però con uno o più elementi che portino la Città di Vasto all’interno dell’opera artistica. Una tradizione, un monumento, un’opera architettonica, un prodotto enogastronomico, il mare o la spiaggia, un personaggio illustre, un mestiere o qualsiasi aspetto o elemento, legato a Vasto ed alla vastesità, che scateni la creatività dell’artista nella realizzazione della sua opera.

E’ lasciata del tutto libera la scelta dei materiali da usare e della struttura compositiva. Infatti, i presepi potranno essere realizzati con qualsiasi tecnica, con qualsiasi materiale, in forme classiche, moderne, astratte... purché sia sempre celebrato doverosamente il contenuto religioso. E’ esclusa la possibilità di utilizzare immagini e/o foto per rappresentare gli elementi che rappresentino la vastesità o la natività e che invece devono essere il frutto delle capacità creative e del “saper fare” di chi realizza il presepe. Considerato che la Mostra sarà effettuata on-line, non ci sono limitazioni alla dimensione del manufatto. E’ assolutamente esclusa la possibilità di concorrere con presepi presentati nelle precedenti edizioni.

Art. 3 - MODALITA’ di ADESIONE

La partecipazione è aperta a tutti, singoli o gruppi. Al concorso possono partecipare tutti i titolari di esercizi commerciali (che possono restare aperti), i cittadini, le associazioni, le parrocchie, gli istituti scolastici, compilando un apposito modulo da reperire presso i punti di smistamento che saranno indicati, oppure scaricandolo dalla Pagina Facebook della “Pro Loco Città del Vastohttps://www.facebook.com/Pro-Loco-Citt%C3%A0-del-Vasto-285813348489618/in formato Jpeg, oppure richiedendolo via email a: prolocovasto@gmail.com.

Quanti intendono concorrere, devono far pervenire entro le ore 24 del 18 dicembre 2020, domanda di partecipazione, che potrà essere riconsegnata: a) nei punti di smistamento del presente regolamento che verranno individuati in città; b) inviata via mail, all’indirizzo  prolocovasto@gmail.com; c) presso la sede operativa della Pro Loco “Città del Vasto” A.p.s. situata al piano terra della sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso in Vico Raffaello n. 1 (vicino Chiesa San Giuseppe) se sarà possibile dalle disposizioni anti-COVID.

Art. 4 - SEZIONI

I partecipanti saranno suddivisi in quattro categorie e la loro partecipazione è sottoposta ad un regolamento costituito da una parte comune a tutti ed una parte riguardante le singole sezioni che sono:

a)    Negozi - Presepi allestiti nelle vetrine (Sez. “A”). Presepi elaborati dalle attività commerciali (coloro che potranno restare aperti) ed esposti nelle rispettive vetrine;

b)   Scuole, Associazioni, e/o gruppi (Sez. “B”). Presepi elaborati dalle scuole di VASTO (compatibilmente con gli istituti aperti come da disposizioni governative e regionali). I lavori possono essere presentati unitariamente a nome dell’Istituto o come singole classi partecipanti, da associazioni, e/o gruppi di varia natura;

c)      Singole persone (Sez. “C”). Presepi hobbisti (famiglie, singoli);

d)     Parrocchie – Presepi allestiti nelle chiese.

 Art. 5MOSTRA ON-LINE

Come già sottolineato in precedenza, quest’anno a causa COVID, la Mostra sarà organizzata on-line su piattaforme informatiche. Alla mostra saranno inseriti i manufatti di tutti le sezioni al fine di poter permettere la votazione della Giuria Popolare in modo da rispettare le disposizioni anti-COVID. Per poter mettere in mostra i manufatti, i partecipanti al Concorso dovranno fornire, utilizzando un normale cellulare: alcune foto dettagliate dell’opera in lavorazione e dell’opera conclusa, un video di qualche minuto 3/4 in cui si vede l’autore/autori del manufatto che pronuncia/pronunciano il suo/loro nome/i ed il numero che verrà assegnato all’opera subito dopo l’iscrizione. Sarà necessario fornire garanzie che il manufatto realizzato sia stato eseguito dal partecipante/i. Quindi, nella ripresa video, si dovranno mostrare: 1) alcune fasi della lavorazione del presepe; 2) il presepe nella sua completezza con una panoramica generale; 3) di seguito, tutti i vari particolari dell’opera mettendo in risalto la Natività nel contesto della vastesità; 4) l’autore/gli autori dovranno spiegare brevemente la tecnica ed i materiali utilizzati. Ovviamente, i partecipanti al Concorso/Mostra on-line, ci autorizzano all’utilizzo ed alla pubblicazione delle foto e dei video realizzati. A tal riguardo, nel caso delle scuole o classi ove sono presenti minorenni, il compito delle apparizioni in video e assegnato al responsabile (maestra/o, professoressa/professore) che indicheranno i partecipanti e la scuola o classe autrice dell’opera, oltre alle varie descrizioni richieste. La Commissione tecnica, nel valutare l’autenticità delle opere e l’attinenza al tema “La Natività declinata al vastese”, nel caso dovesse avere dubbi sull’autenticità dei manufatti presentati, si riserva il diritto di richiedere all’autore ulteriori prove della realizzazione. In caso di persistenza del dubbio, la Commissione Tecnica può decidere di escludere l’opera dal Concors/Mostra. Pertanto si consiglia, nel girare il video, di dare più prove coerenti sull’autenticità dei lavori svolti. Le foto ed i video dovranno essere inviati all’indirizzo e-mail: prolocovasto@gmail.com. entro le ore 12 del 20 dicembre 2020.

Art. 6MODALITA’ DELLE VOTAZIONI DELLA GIURIA POPOLARE.

Le modalità di votazione on-line da parte della Giuria Popolare, saranno comunicate attraverso i canali social della Pro Loco per il pubblico e attraverso e-mail ai concorrenti, non prima della chiusura delle iscrizioni, al fine di garantire a tutti uguali condizioni di partecipazione.

 Art. 7 - PREMI

Sono previsti premi per:

1.      i primi tre classificati di ognuna delle quattro categorie decisa della votazione della Giuria Popolare;

2.      i soli primi classificati delle quattro categorie in base alla votazione della Commissione Tecnica (Giuria Tecnica);

3.      un attestato di partecipazione al concorso per tutti i partecipanti;

4.      tutti i presepi otterranno inoltre un inserimento con filmato o foto, a promozione della loro attività, sulla pagina FB della Pro Loco “Città del Vasto”.

La Commissione Tecnica Giudicatrice si riserva il diritto di assegnare premi speciali non previsti dal presente regolamento.

Art. 8 - PREMIAZIONE

La premiazione, che come da consuetudine, dovrebbe  aver luogo con speciale cerimonia alla presenza di pubblico ed Autorità il giorno 6 gennaio 2021, resta momentaneamente sospesa poiché è legata all’andamento della curva epidemiologica ed alle decisioni delle autorità governative, regionali e locali. Pertanto, ci si riserva di comunicare la data e le modalità appena possibile.

Ai vincitori sarà comunque comunicato l'esito della votazione della Commissione Tecnica Giudicatrice il 6 gennaio 2021.

I premi assegnati dovranno essere ritirati personalmente dal vincitore o da persona da lui indicata.

Art. 9 - DISPOSIZIONI GENERALI

Per quant’altro non previsto e disciplinato dal presente Regolamento si rinvia alle inappellabili decisioni assunte, caso per caso, dalla Commissione Tecnica Giudicatrice.

Con la compilazione della scheda di partecipazione alla Terza Edizione 2020 (on-line) del Concorso/Mostra, si sottoscrive quanto stabilito dalla Informativa ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016  - GDPR (General Data Protection Regulation) (tutela della Privacy); autorizzando al trattamento, con mezzi informatici o meno, dei dati personali ed alla loro utilizzazione da parte dell’Ente per lo svolgimento degli adempimenti inerenti alla Mostra e per scopi artistico, culturali e promozionali. Si autorizza ovviamente alla pubblicazione delle foto e dei nominativi dei partecipanti, delle foto e dei video inerenti i manufatti sulle piattaforme informatiche (siti web, blog e social media) stabilite dalla Commissione Tecnica per poter permettere alla Giuria Popolare di esprimere il voto e le preferenze nei confronti delle opere concorrenti.

L’iniziativa sarà annullata in caso di numero insufficiente di partecipanti.

La partecipazione comporta l’accettazione integrale delle norme contenute nel presente regolamento.

Per informazioni:

Mercurio Saraceni 348.3939050, Daniela Di Salvo Pavone 329.1260630; oppure tramite email: prolocovasto@gmail.com

REGOLAMENTO DELLE SEZIONE “B” e “C” 

SEZIONE “B” - Scuole, Associazioni e gruppi

SEZIONE “C” - Presepi hobbisti (famiglie, singoli)

 Art. 1 - INDICAZIONI GENERALI

Il presepio dovrà essere realizzato osservando le norme dei regolamenti di prevenzione e le norme di buona tecnica, onde garantirne la massima sicurezza.  Ad ogni concorrente verrà assegnato un numero che verrà riportato sul presepe.

Ogni concorrente dovrà, compilando la “Domanda di partecipazione”, sottoscrivere anche l’autorizzazione alla pubblicazione delle foto e del video. Nel caso della presenza di minori in foto e video, si richiede l’autorizzazione dei genitori. Per tutti verrà richiesta una liberatoria per la pubblicazione e l’utilizzo dei video su più piattaforme on line o per la realizzazione di prodotti video da parte dell’organizzazione.

 Art. 2MOSTRA ON-LINE

Leggere le disposizioni presenti all’Art. 5  MOSTRA ON-LINE riportate alla PARTE COMUNE delle 4 sezioni.

In particolare per le SCUOLE, nel giudizio, sarà data particolare attenzione a manufatti realizzati con materiali di riciclo. L’iniziativa vuole essere un’occasione per stimolare la creatività di ciascun partecipante e nello stesso tempo sensibilizzare giovani e meno giovani al tema del riciclo, pensato come alla capacità di dare nuova vita alle cose, in un quadro di corretto utilizzo delle risorse. Gli eco-artisti, per costruire il loro presepe “differenziato”, possono utilizzare: carta, cartone, cartapesta, legno, stoffe colorate, bottoni, calze, bottiglie, bicchieri, lattine d'alluminio, pannolenci, cd, origami, riviste, scatole, ecc. e soprattutto tanta creatività.

Art. 3GIURIE E VOTAZIONE

La valutazione sarà effettuata da una doppia giuria che giudicheranno separatamente le opere:

a) GIURIA TECNICA: apposita Commissione Tecnica formata da 7 componenti, composta da rappresentanti della pro loco, delle istituzioni civili e religiose, del mondo dell’arte e dell’arte presepiale,  del turismo e della scuola, che provvederà ad esaminare i presepi partecipanti al concorso compilando apposita graduatoria di merito con giudizio;

b) GIURIA POPOLARE: dai cittadini che potranno esprimere le proprie preferenze attraverso i canali informatici nelle modalità che verranno indicate a chiusura delle iscrizioni.

Le due giurie daranno luogo a giudizi, classifiche e premiazioni distinte e separate. La classifica della Giuria Popolare darà luogo alla premiazione dei primi tre classificati di ogni categoria. Il giudizio della Giuria Tecnica darà luogo alla premiazione dei solo primi classificati di ogni categoria. Il voto della Giuria Tecnica sarà elaborato sulla base di parametri di valutazione meramente indicativi, di seguito riportati:

1.      creatività

2.      difficoltà di esecuzione tenendo conto della tecnica di realizzazione

3.      armonia estetica d’insieme

4.      qualità artistica

5.      Aderenza alla tematica della “VASTESITA’”

 La votazione dei presepi da parte del pubblico (Giuria Popolare) e della Commissione Tecnica (Giuria Tecnica) si chiuderà il giorno 6 gennaio alle ore 12.00.

REGOLAMENTO DELLA SEZIONE “A”

SEZIONE “A” Negozi - Presepi allestiti nelle vetrine.

Presepi elaborati dalle attività commerciali ed esposti nelle rispettive vetrine

 Art. 1 - PARTECIPAZIONE e FINALITA’

Il Concorso/Mostra si terrà dal 20 dicembre 2020 al 06 gennaio 2021 presso tutti i negozi che potranno restare aperti in base al D.P.C.M. e che aderiranno all’iniziativa. I PRESEPI potranno comunque essere allestiti ed esposti nelle vetrine anche in data antecedente al 20 dicembre 2020.

Lo scopo è quello di valorizzare l’atmosfera natalizia, la creatività e l’artigianato tradizionale del Natale. Ad ogni concorrente verrà assegnato un numero che verrà riportato sul presepe. Ogni concorrente dovrà, compilando la “Domanda di partecipazione”, sottoscrivere anche l’autorizzazione alla pubblicazione delle foto e del video. Nel caso della presenza di minori in foto e video, si richiede l’autorizzazione dei genitori.

Art. 2 - CONCORRENTI

La mostra è estesa a tutte le attività commerciali e artigianali presenti nel Comune di Vasto che potranno restare aperti in base al D.P.C.M. .

I commercianti potranno richiedere la collaborazione di vetrinisti specialisti o di giovani ragazzi che frequentano i licei artistici e di giovani già diplomati, che risiedono in questo Comune.

Art. 3REALIZZAZIONE

I negozi dovranno allestire, presso la propria sede, una Vetrina Natalizia, alla quale daranno un nome Artistico o il nome del Negozio. I partecipanti avranno ampia libertà di espressione secondo la propria sensibilità artistica e originalità ma rispettando l’aderenza al tema vincolante legato a “Vasto ed alla vastesità”.

Art. 4 PERIODO DI ESPOSIZIONE E MOSTRA ON-LINE

Tutte le vetrine con i presepi che parteciperanno alla Mostra dovranno tenerli esposti almeno dal 20 dicembre 2020 e comunque fino al 6 gennaio 2021, giorno conclusivo della votazione. Anche i presepi esposti nelle vetrine, sempre causa COVID, saranno inserite nella Mostra on-line e i relativi autori ed espositori dovranno far pervenire foto e video come specificato e riportato dall’Art. 5 - MOSTRA ON-LINE del REGOLAMENTO nella PARTE COMUNE delle 4 sezioni.

Art. 5GIURIA E VOTAZIONE

La valutazione sarà effettuata da una doppia giuria che giudicheranno separatamente le opere:

a) GIURIA TECNICA: apposita Commissione Tecnica formata da 7 componenti, composta da rappresentanti della pro loco, delle istituzioni civili e religiose, del mondo dell’arte e dell’arte presepiale e  del turismo che provvederà ad esaminare i presepi partecipanti al concorso compilando apposita graduatoria di merito con giudizio;

b) GIURIA POPOLARE: dai cittadini che potranno esprimere le proprie preferenze attraverso i canali informatici nelle modalità che verranno indicate a chiusura delle iscrizioni.

Le due giurie daranno luogo a giudizi, classifiche e premiazioni distinte e separate. La classifica della Giuria Popolare darà luogo alla premiazione dei primi tre classificati di ogni categoria. Il giudizio della Giuria Tecnica darà luogo alla premiazione dei solo primi classificati di ogni categoria. Il voto della Giuria Tecnica sarà elaborato sulla base di parametri di valutazione meramente indicativi, di seguito riportati:

1.      creatività

2.      difficoltà di esecuzione tenendo conto della tecnica di realizzazione

3.      armonia estetica d’insieme

4.      qualità artistica

5.      Aderenza alla tematica della “VASTESITA’”

La votazione dei presepi da parte del pubblico (Giuria Popolare) e della Commissione Tecnica (Giuria Tecnica) si chiuderà il giorno 6 gennaio alle ore 12.00.

REGOLAMENTO DELLA SEZIONE “D"

SEZIONE “D” Parrocchie - Presepi allestiti nelle chiese.

Art. 1 - PARTECIPAZIONE e FINALITA’

Al Concorso/Mostra per la Sezione “D” possono partecipare tutte le parrocchie di Vasto che allestiranno i presepi all’interno della propria chiesa. Nella partecipazione si chiede sempre di inserire nel contesto presepiale una particolarità che richiami alla vastesità.  Ad ogni parrocchia concorrente verrà assegnato un numero che verrà riportato sul presepe.

Ogni concorrente dovrà, compilando la “Domanda di partecipazione”, sottoscrivere anche l’autorizzazione alla pubblicazione delle foto e del video. Nel caso della presenza di minori in foto e video, si richiede l’autorizzazione dei genitori.

Art. 2REALIZZAZIONE, PERIODO DI ESPOSIZIONE E MOSTRA ON-LINE

Come’è consuetudine e tradizione le parrocchie di Vasto allestiranno i presepi all’interno delle proprie chiese. I presepi saranno presi in considerazione così come realizzati e saranno in esposizione come i presepi delle vetrine della Sezione “A”. Alle parrocchie partecipanti, avranno ampia libertà di espressione secondo l’originalità e la sensibilità artistica di chi lo realizza, ma rispettando l’aderenza al tema vincolante legato a “Vasto ed alla vastesità”. Anche i presepi allestiti nelle chiese saranno inserite nella Mostra on-line e le relative parrocchie dovranno far pervenire foto e video come specificato e riportato dall’Art. 5 - MOSTRA ON-LINE del REGOLAMENTO nella PARTE COMUNE delle 4 sezioni.

Art. 5GIURIA E VOTAZIONE

La valutazione sarà effettuata da una doppia giuria che giudicheranno separatamente le opere:

a) GIURIA TECNICA: apposita Commissione Tecnica formata da 7 componenti, composta da rappresentanti della pro loco, delle istituzioni civili e religiose, del mondo dell’arte e dell’arte presepiale e  del turismo che provvederà ad esaminare i presepi partecipanti al concorso compilando apposita graduatoria di merito con giudizio;

b) GIURIA POPOLARE: dai cittadini che potranno esprimere le proprie preferenze attraverso i canali informatici nelle modalità che verranno indicate a chiusura delle iscrizioni.

Le due giurie daranno luogo a giudizi, classifiche e premiazioni distinte e separate. La classifica della Giuria Popolare darà luogo alla premiazione dei primi tre classificati di ogni categoria. Il giudizio della Giuria Tecnica darà luogo alla premiazione dei solo primi classificati di ogni categoria. Il voto della Giuria Tecnica sarà elaborato sulla base di parametri di valutazione meramente indicativi, di seguito riportati:

1.      creatività

2.      difficoltà di esecuzione tenendo conto della tecnica di realizzazione

3.      armonia estetica d’insieme

4.      qualità artistica

5.      Aderenza alla tematica della “VASTESITA’”

 La votazione dei presepi da parte del pubblico (Giuria Popolare) e della Commissione Tecnica (Giuria Tecnica) si chiuderà il giorno 6 gennaio alle ore 12.00.

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE