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sabato 28 marzo 2020

L'UNPLI Abruzzo e le Pro Loco abruzzesi mobilitati contro il COVID-19



Raccolta fondi per il sostegno alle strutture sanitarie abruzzesi.


"In questo clima di forte apprensione legato all'emergenza 'Coronavirus', anche l'UNPLI Abruzzo vuole adoperarsi attivamente al fine di esprimere concretamente la propria solidarietà a quanti tra medici, personale sanitario, protezione civile e forze dell'ordine, sono impegnati quotidianamente a contrastare l'avanzata dell'epidemia. Abbiamo pensato di farlo attivando una raccolta fondi tra le Pro Loco associate per l'acquisto di attrezzature mediche da destinare alle unità ospedaliere abruzzesi che ne necessitano...".
"Il mondo delle Pro Loco d'Abruzzo vogliono così esprimere la propria gratitudine e vicinanza a chi, in situazioni spesso precarie,  per arginare il COVID-19 sta mettendo a rischio la propria incolumità".
Questo è quanto comunicato in una circolare inviata a tutte le pro loco abruzzesi dal Presidente regionale dell'UNPLI Abruzzo Sandro Di Addezio.
Pertanto, tutte le Pro Loco, i propri associati e non associati che vorranno fare una libera donazione, possono farlo effettuando un bonifico bancario a:

Intestatario del conto: Comitato Regionale UNPLI Abruzzo

IBAN: IT 57 T 03359 01600 10000 0146299

Causale: Emergenza COVID-19 _ Donazione UNPLI Abruzzo.
A tutti coloro che vogliono contribuire alla campagna di raccolta fondi, chiediamo di fare la donazione direttamente tramite bonifico, sulle coordinate bancarie su riportate, al fine di garantire anche la tracciabilità. 

Pro Loco "Città del Vasto"





lunedì 16 marzo 2020

Perché il coronavirus infetta così facilmente le persone?



Perché il coronavirus infetta così facilmente le persone?
di Smriti Mallapaty/Nature
Illustrazione di particelle di coronavirus (©Science Photo Library/AGF) 
Ricercatori in tutto il mondo stanno cercando d'identificare ciò che rende il coronavirus più infettivo del famigerato virus della SARS: i risultati degli studi mostrano alcune caratteristiche microscopiche che facilitano il legame della particella virale con la membrana cellulare dell'ospite e che potrebbero diventare i bersagli molecolari di futuri farmaci e vaccini
Mentre le infezioni da coronavirus in tutto il mondo hanno superato ampiamente il numero di 100.000, i ricercatori stanno cercando di capire che cosa ne renda così facile la diffusione. Alcune analisi genetiche e strutturali hanno identificato una caratteristica chiave del virus – una proteina sulla sua superficie – che potrebbe spiegare perché infetta le cellule umane così facilmente.

Altri gruppi stanno studiando la "porta" attraverso cui il nuovo coronavirus entra nei tessuti umani, un recettore sulle membrane cellulari. Sia il recettore cellulare sia la proteina del virus offrono potenziali bersagli per i farmaci per bloccare l'agente patogeno, ma i ricercatori dicono che è troppo presto per esserne sicuri.

"Comprendere la trasmissione del virus è la chiave per il suo contenimento e la prevenzione futura", dice David Veesler, un virologo strutturale dell'Università di Washington a Seattle, che ha pubblicato le scoperte del suo gruppo sulla proteina del virus sul server biomedico di prestampa bioRxiv il 20 febbraio. Il nuovo virus si diffonde molto più facilmente di quello che ha causato la sindrome respiratoria acuta grave, o SARS (un altro coronavirus), e ha infettato un numero di persone dieci volte superiore rispetto alla SARS.

Un invasore spigoloso
Per infettare una cellula, i coronavirus utilizzano una proteina chiamata spicola che si lega alla membrana cellulare, in un processo che viene attivato da specifici enzimi cellulari. Le analisi genomiche del nuovo coronavirus hanno rivelato che la sua spicola è diversa da quelle dei suoi parenti stretti e suggeriscono che sulla proteina ci sia un sito che viene attivato da un enzima della cellula ospite chiamato furina.

Il dato è significativo perché la furina si trova in molti tessuti umani, compresi i polmoni, il fegato e l'intestino tenue, il che implica che il virus è in grado di attaccare più organi, dice Li Hua, biologo strutturale dell'Università di Scienze e Tecnologie di Huazhong a Wuhan, in Cina, dove l'epidemia è iniziata. La scoperta potrebbe spiegare alcuni dei sintomi osservati nelle persone con il coronavirus, come l'insufficienza epatica, dice Li, che è coautore di un'analisi genetica del virus pubblicata sul server di prestampa ChinaXiv il 23 febbraio. Il virus della SARS e altri coronavirus dello stesso genere del nuovo virus non hanno siti di attivazione della furina, dice Li.

Il sito di attivazione della furina "configura il virus in modo molto diverso dalla SARS in termini di ingresso nelle cellule, e probabilmente influisce sulla stabilità del virus e quindi sulla sua trasmissione", dice Gary Whittaker, virologo della Cornell University di Ithaca, New York. Il suo gruppo ha pubblicato un'altra analisi strutturale della spicola del coronavirus su bioRxiv il 18 febbraio.

Anche diversi altri gruppi hanno identificato il sito di attivazione come un possibile mezzo per consentire al virus di diffondersi in modo efficiente negli esseri umani. Essi osservano che questi siti si trovano anche in altri virus che si diffondono facilmente tra le persone, compresi i ceppi gravi del virus dell'influenza. Su questi virus, il sito di attivazione si trova su una proteina chiamata emoagglutinina, non sulla spicola.

Un invito alla prudenza
Alcuni ricercatori tuttavia non sono d’accordo nell’enfatizzare il ruolo del sito di attivazione come  elemento che aiuta il coronavirus a diffondersi più facilmente. "Non sappiamo se possa essere una cosa importante o meno", spiega Jason McLellan, biologo strutturale dell'Università del Texas a Austin, coautore di un'altra analisi strutturale del coronavirus, pubblicata su “Science” il 20 febbraio.

Altri scienziati sono cauti sul confronto tra i siti di attivazione della furina dei virus influenzali e quelli del nuovo coronavirus. La proteina emoagglutinina sulla superficie dei virus influenzali non è simile né correlata alla spicola dei coronavirus, dice Peter White, virologo della University of New South Wales a Sydney, Australia.

E il virus dell'influenza che ha causato la pandemia più mortale mai registrata, la pandemia d’influenza "Spagnola" del 1918, non ha nemmeno un sito di attivazione della furina, dice Lijun Rong, virologo dell'Università dell'Illinois a Chicago.

Whittaker sostiene che sono necessari studi su modelli cellulari o animali per testare il funzionamento del sito di attivazione. "I coronavirus sono imprevedibili e le buone ipotesi spesso si rivelano sbagliate", dice. Il suo gruppo sta attualmente testando in che modo la rimozione o la modifica del sito influisce sulla funzione della spicola.

Bersagli per un farmaco
Il gruppo di Li sta anche esaminando molecole in grado di bloccare la furina che potrebbero essere studiate come possibili terapie. Ma i loro progressi sono lenti a causa dell'epidemia. Li vive nel campus ed è attualmente l'unico in grado di accedere al laboratorio del suo gruppo.

Il gruppo di McLellan in Texas ha identificato un'altra caratteristica che potrebbe spiegare perché il nuovo coronavirus infetta le cellule umane con tanto successo. I loro esperimenti hanno dimostrato che la spicola si lega a un recettore sulle cellule umane, noto come enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2), almeno dieci volte più strettamente della spicola del virus della SARS. Anche il gruppo di Veesler ha riscontrato la stessa cosa, il che suggerisce che il recettore è un altro potenziale bersaglio per vaccini o terapie. Per esempio, un farmaco che blocca il recettore potrebbe rendere più difficile l'ingresso del coronavirus nelle cellule.
(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Nature" il 6 marzo 2020. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.)  https://www.lescienze.it/news/2020/03/09/news/coronavirus_infetta_facilmente_persone-4694021/

domenica 1 marzo 2020

Raffaele Liberatore


Nessuna descrizione della foto disponibile.












IL SUO ARRIVO A VASTO NEL 1804

Ecco come Emmanuele Rocco descrive Vasto


di Mercurio Saraceni

Sfogliando una vecchia raccolta rilegata del giornale parmense del 1845 "LA LETTURA", un tomo di quasi 800 pagine, mi sono imbattuto in un articolo biografico scritto da Emmanuele Rocco su Raffaele Liberatore. Chi era costui? Nato a Lanciano il 22 ottobre 1787 da Pasquale Maria e da Caterina Bocache, viene descritto come persona di grande intelligenza e cultura. All'età di soli 18/19 anni fu chiamato, come "apprendente", dall'allora Ministro degli Affari Esteri del Regno di Napoli, il Marchese M. Mastrilli, poiché fortemente impressionato dalla sua cultura. Percorse una rapida carriera: primo ufficiale di gabinetto nel 1811; capo divisione nel 1813; insignito di medaglia d'onore nel 1814; cavaliere dell'Ordine delle Due Sicilie nel 1815; promosso ufficiale di carico nel 1817; ufficiale di Dipartimento nel 1820. Dopo lo scoppio dei moti del 1820, Liberatore fondò a Napoli, con insigni giuristi e storici, la rivista "La Minerva napolitana" considerata il periodico tra i più autorevoli a livello culturale dell'epoca. Oggi la Biblioteca Comunale di Lanciano porta il suo nome. 
All'età di 17 anni, Liberatore si reca a Vasto ed ecco come Emmanuele Rocco, Presidente dell'Accademia dei Filopatridi, in occasione della sua scomparsa avvenuta 11 giugno del 1843, descrive  la nostra città e gli uomini che la caratterizzavano ai primi dell'800 sul giornale parmense (pagg. 718 e 719).
                          L'immagine può contenere: testo
"In questo tempo, e precisamente nel 1804, il Liberatore cominciò a farsi distinguere su più ampio teatro; eppure non contava che diciassette anni. Recossi nel Vasto, che poteva allora considerarsi come l'Atene degli Abruzzi: infatti vi fiorivano parecchi valentuomini, quali il conte Giuseppe Tiberii, suo fratello Nicola poeta, pittore e incisore, suo figlio Francesco primicerio nella Chiesa collegiata di S . Pietro , che poi fu vescovo di Solmona, Benedetto Betti dottissimo nella storia del Vasto e di tutta la regione frentana, il P. Teodoro Laccetti ex provinciale de' M . C., Nicolò Suriani canonico teologo, il can. Michele de Meis, gli avvocati Vinceslao Mayo, Aniceto Celano, Romualdo Celano, Francesco Marchesani, i celebri dottori fisici Saverio Vassetta, Carlantonio Agrifoglio e Domenico Rajani, ed altri in gran numero. Ma fra tutti si distingueva in particolare il P. Vincenzo Gaetani de' Chierici Regolari della Madre di Dio, il quale dopo essere stato professore di Belle Lettere nelle publiche scuole del Vasto, dettava allora con somma lode filosofia e matematica, e contava fra i suoi uditori un Gabriele Rossetti, un Francesco Romani, un Francesco Paolo de Meis, un Roberto Betti, e Camillo Celano, e Antonio Tiberii figlio di Giuseppe, Quirino Mayo, il can. Uranio Mayo, Giuseppe Nasci, Cesario Meninni, Florindo de Baroni Muzii, il Barone Mascione, ed altri moltissimi ancor viventi che tutti si segnalaron dappoi chi in una facoltà, chi in un'altra.
Tale era la città del Vasto, l'antica Istonio, quando vi giunse in casa di Benedetto Betti suo parente il modesto giovane Liberatore a farvi palese il suo ingegno: e molto dovette al certo godere di trovarsi tra uomini di matura età rispettabilissimi per sapienza e virtù, e fra giovani ottimamente istituiti e delle più grandi speranze".

Che dire? Meglio non far paragoni con oggi!!!



L'immagine può contenere: il seguente testo "INFORMAZIONI SU CORONAVIRUS Numero Verde 800 860 146"


AVVISO CORONAVIRUS

ASL LANCIANO VASTO CHIETI, NUMERO VERDE 800860146, WEB E CANALI SOCIAL @ASL2ABRUZZO PER INFORMAZIONI AI CITTADINI
In caso di sintomi e sospetti telefonare al medico curante
La Asl Lanciano Vasto Chieti ha messo a disposizione dei cittadini il numero verde 800860146 attraverso il quale i medici incaricati dall’Azienda rispondono alle richieste di informazioni e danno indicazioni sulle misure per il contenimento del contagio. Il servizio è attivo 24 ore al giorno.
Su www.asl2abruzzo.it sono disponibili informazioni utili per i cittadini e gli operatori, nonché un vademecum e una video guida che chiarisce dubbi e indica le procedure da seguire.
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L’Azienda sanitaria locale ribadisce l'invito ai cittadini a non recarsi nei Pronto soccorso degli ospedali, ma a rivolgersi telefonicamente al proprio medico curante in caso di sintomi simili a quelli dell'influenza, febbre, malessere, tosse, raffreddore o tutti insieme. Se si è stati in zone a rischio o a contatto con persone malate, va fatto subito presente. Il medico farà una prima valutazione del caso e solo eventualmente avvierà le procedure necessarie.
Per evitare, infatti, il propagarsi del contagio è fondamentale che il paziente non si rechi da solo (quindi senza alcuna precauzione) nelle sale di attesa e di triage dei Pronto soccorso.